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venerdì 19 dicembre 2014

La fine del massacro


La discesa in campo degli USA (aprile 1917) diede una svolta alla guerra. 
Nel 1918 i Tedeschi dovettero battere in ritirata a causa della forza dell'Intesa.
Nel frattempo anche l'Italia si lanciò al contrattacco e portò l'Austria, minata da ribellioni interne, alla disfatta di Vittorio Veneto.
L'Austria dovette firmare un armistizio (Villa Giusti, Padova) il 4 novembre 1918. 
Il secolare Impero austro-ungarico fu smembrato.
L'Impero ottomano si arrese e anche la Germania (11 novembre), dove, crollato il Secondo Reich, fu proclamata la Repubblica di Weimar.

La disfatta italiana a Caporetto nel 1917


Gli Italiani avevano aperto il fronte contro l'Austria lungo il fiume Isonzo e sull'altopiano del Carso. Dopo alcune battaglie che non produssero avanzamenti, anche su questo fronte la guerra si spostò in trincea, lungo una linea che attraversava aspre zone montuose.
Nel 1917, le truppe italiane, stanche, mal equipaggiate e mal comandate furono travolte dall'esercito austriaco che sfondò le linee di Caporetto (oggi Kobarid, in Slovenia); 700mila uomini furono costretti ad arretrare per 150 chilometri, finché si attestarono sulla linea del Piave.
La disfatta suscitò una grande impressione in tutta l'Italia.
Il primo ministro Salandra fu sostituito da Vittorio Emanuele Orlando, mentre Cadorna lasciò il posto al generale Armado Diaz.

La Russia esce dalla guerra



Questa guerra fu diversa da tutte quelle precedenti e fu detta "mondiale".

Gli inglesi mobilitarono un milione di indiani; i francesi 800mila uomini provenienti dall'Indocina e dall'Africa francese. Entrarono in guerra la Turchia, alleata dei tedeschi, il Giappone contro la Germania, gli Stati Uniti, il Brasile e Cina.
Per vincere non bastavano gli eserciti al fronte: occorrevano industrie e servizi. Il primo paese che non riuscì a sostenere lo sforzo della guerra fu la Russia degli Zar, dove le condizioni di vita della popolazione furono aggravate dal tracollo militare e dalle gravissime perdite umane.
Nel 1917 scoppiò una rivoluzione che portò al rovesciamento del regime zarista e portò al governo il partito marxista. Il paese uscì dal conflitto chiedendo una pace separata immediata e dovette cedere vasti territori. 
L'impero russo fu smembrato e crollò.