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venerdì 21 novembre 2014

L'intervento dell'Italia


La scelta dell' Italia di non intervenire, di rimanere neutrale, venne accolta con favore dai liberali, dai socialisti moderati e dai cattolici, che formarono lo schieramento dei neutralisti.
Ma c' era una parte d' Italia che voleva intervenire nel conflitto, detta interventista: i nazionalisti di destra, i sindacalisti rivoluzionari, i repubblicani irredentisti, i radicali, gli anarchici, gli studenti gli intellettuali e gli industriali, che non vedevano l'ora di guadagnare con la produzione delle armi.
I neutralisti erano in  maggioranza, ma gli interventisti sapevano infiammare gli animi e manipolare l'opinione pubblica, anche attraverso mobilitazioni di piazza.
L'Italia aprì trattative con entrambi gli schieramenti. Gli inglesi promisero all'Italia Trento, Trieste, Sudtirol e parte della Dalmazia.
Il re Vittorio Emanuele e il primo ministro Antonio Salandra chiesero alla Camera di affidare i pieni poteri al governo che, senza più ascoltare il Parlamento, dichiarò guerra all' Austria, il 24 Maggio 1915. L' esercito italiano iniziò le operazioni di guerra comandato dal generale Luigi Cadorna.

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