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mercoledì 25 febbraio 2015

Il fascismo sul piano sociale ed economico


Sul piano sociale, il fascismo:
- attuò una politica verso la famiglia volta a premiare la prolificità (le nubili e gli scapoli  furono emarginati e il ruolo della donna fu solo domestico , lontano dall'attività e dagli studi, fu creata l'opera nazionale per la maternità e l'infanzia) al fine di aumentare la forza militare della nazione; 
-fu promossa la conciliazione con i cattolici; l'11 febbraio 1929 furono firmati i Patti lateranensi con cui: la Chiesa riconosceva Roma capitale d'Italia e otteneva piena sovranità sul Vaticano; si introduceva l'insegnamento della religione e si riconosceva validità civile al matrimonio.
Sul piano economico, il fascismo:
- con la Carta del lavoro e le Corporazioni diede vita ad un sistema di controllo dei conflitti sui luoghi di lavoro che confermò il consenso degli industriali al regime; 
- con l'intervento sulla moneta e la politica deflattiva, con il taglio dei salari e la limitazione del credito, portò ad una ripresa del valore della lira, ma alla compressione dei consumi e all'avvio di una politica protezionistica; 
- il regime intraprese un'ampia campagna di lavori pubblici, soprattutto nelle campagne (bonifiche dei terreni paludosi); 
- si cercò di raggiungere l'autosufficienza (politica autarchica) sul piano delle risorse e della produzione (battaglia del grano); 
- si fece sempre più forte l'intervento dello Stato nell'economia: venne costituito nel 1933 l'Iri  (Istituto per la ricostruzione industriale) che legò l'imprenditoria nazionale al potere politico. 

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