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lunedì 20 aprile 2015

La Resistenza


Nel Regno del Sud, i Comitati di liberazione nazionale decisero di accantonare momentaneamente la loro opposizione al re (giudicato complice del regime fascista) e rivolsero un appello all'unità di tutte le forze disponibili per la conduzione della guerra contro i nazifascisti. Si costituì il primo governo di unità nazionale.
Nelle regioni settentrionali le organizzazioni partigiane si irrobustirono e impegnarono a fondo le truppe tedesche sostenute dai reparti della Repubblica di Salò, mentre nelle città e nelle campagne si susseguirono manifestazioni, scioperi e agitazioni che offrirono un importante appoggio alla lotta armata. Particolarmente attive nella lotta partigiana furono le formazioni comuniste (Brigata Garibaldi) e del Partito d'Azione (Giustizia e libertà); in Piemonte operarono anche formazioni badogliane e, nel Veneto, democristiane.
Fino a maggio 1944, il fronte rimase fermo sulla linea di Cassino (il fronte italiano era considerato un fronte secondario e gli Alleati non volevano sacrificarvi troppi soldati).
Dopo lo sbarco di Anzio e la liberazione di Roma (giugno 1944) il fronte si attestò sull'Appennino tosco-emiliano (linea gotico).
Il 6 giugno 1944, intanto, gli Alleati aprirono un nuovo fronte sbarcando in Normandia e liberando Parigi (agosto 1944)

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