La guerra si concluse con la firma degli accordi stipulati a Dayton, Ohio, tra il 1 e il 26 novembre 1995. Parteciparono ai colloqui di pace tutti i maggiori rappresentanti politici della regione: Slobodan Milosevic, presidente della Serbia e rappresentante degli interessi dei Serbo-bosniaci, il presidente della Croazia Fanjo Tuoman e il presidente della Bosnia-Erzegovina Alija Izetbegovic, accompagnato dal ministro degli esteri bosniaco Muhamed Sacirbey. La conferenza di pace fu guidata dal mediatore americano Richard Holbrooke, assieme all'inviato speciale dell'Unione Europea Carl Bildt e al viceministro degli esteri della Federazione Russa Igor Ivanov. L'accordo (Parigi, 14 dicembre1995) sanciva l'intangibilità delle frontiere, uguali ai confini fra le repubbliche federate della RSFJ, e prevedeva la creazione di due entità interne allo stato di Bosnia Erzegovina: la Federazione Croato-Musulmana e la Repubblica Serba.
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