autori: Francesca Brichese e Naike Pittana
Dopo il Sacco di Roma, la motivazione che aveva mutato l’arte della guerra fu la diffusione degli eserciti mercenari: gli uomini facevano la guerra perchè venivano pagati, non per ideali, e le loro armi si trasformavano in armi da fuoco.
Lo scrittore Ludovico Ariosto nell’"Orlando Furioso" sottolinea che la causa della morte della cavalleria è l'archibugio.
Nel poema solo il barbaro Cimosco possiede questa nuova e terribile arma.
Il barbaro Cimosco era forte e potente tanto che tutti avevano timore di lui.
L’arma era costituita da un ferro bucato lungo come due braccia dentro al quale si mettono polvere ed una palla che al contatto con una fiamma veniva spinta fuori con gran potenza.
Ariosto si domandava: che fine avevano fatto di fronte all'archibugio il coraggio, la lealtà, l’onore e la forza dei bravi cavalieri antichi...ormai non contavano più niente.
E' così che Orlando, protagonista del poema, sconfisse Cimosco e si impossessò dell'archibugio, non certo per servirsene ma per distruggerlo, buttandolo in fondo al mare.
Vi consigliamo di leggere "L'Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, mettendovi in guardia però dalla lingua un po' complessa, in alternativa vi proponiamo
L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino, Mondadori, 403 pp.; euro 9,30
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