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lunedì 26 gennaio 2015

La Repubblica di Weimar


Alla fine della prima guerra mondiale la situazione della Germania appariva drammatica sia dal punto di vista economico che sociale e politico. L'economia era afflitta da un'inflazione e un debito  nazionale senza pari ed, inoltre, le dure condizioni di pace dettate dal trattato di Versailles (completo disarmo del paese e ingenti riparazioni di guerra) pesavano sia economicamente che sull'orgoglio dei tedeschi. Politicamente il passaggio verso la Repubblica fu caratterizzato da un episodio rivoluzionario, la rivolta spartachista, che fu represso nel sangue. Le elezioni svoltesi successivamente furono vinte dalla socialdemocrzia che riuscì a varare una costituzione che fu un esempio di alta democrazia in quanto prevedeva il suffragio universale maschile e femminile, la costituzione di uno Stato federale, la responsabilità del governo dei confronti del Parlamento e l'elezione diretta del Presidente. Questa costituzione fu detta Costituzione di Weimar (1919) dal luogo in cui fu   approntata e diede il nome alla repubblica che fu un'esperienza di grande democrazie e di rinascita sociale e culturale per la Germania. La situazione economica andò migliorando grazie anche a un governo di ampia coalizione che nel 1923 mise in atto un programma di risanamento economico e di stabilizzazione politica.
Dal 1924, poi, la repubblica di Weimar riuscì ad ottenere una riduzione delle riparazioni considerevole (Piano Dawes) e nel 1925 Stresemann avviò la distensione delle relazioni internazionali con gli accordi di Locarno (grazie ai quali erano garantite le frontiere occidentali e la Germania si preparava al suo ingresso nella Società delle Nazioni che avvenne nel 1926).
Purtroppo a causa della Depressione del 1929 l'equilibrio raggiunto con la repubblica di Weimar crollò e nel 1930 il cancelliere Heinrich Bruning iniziò una politica di forti tagli alla spesa pubblica che peggiorò la crisi economica della Germania.
Il malcontento diffuso giocò a favore del Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, guidato da Adolf Hitler che raccolse i consensi sia dai gruppi conservatori che da quelli popolari tanto da vincere le elezioni del 1932.

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