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lunedì 26 gennaio 2015

La crisi dello Stato liberale


Benché l'Italia fosse una delle potenze vincitrici del conflitto mondiale, all'indomani delle guerra attraversò un periodo di profonda crisi sociale, economica e politica:
-l'economia degli anni della guerra aveva permesso il rapido arricchimento di pochi (industriali che avevano lucrato sulle spese di guerra dello Stato) ma aveva impoverito significativamente la piccola borghesia, i contadini (cui durante il conflitto erano state promesse riforme agrarie), gli operai. la forte inflazione che seguì gli anni di guerra aggravò questa situazione;
-da un punto di vista politica, il partito liberale apparve sempre più incapace di rispondere alle attese delle masse operaie e contadine. Le elezioni politiche del 1919 videro una grande affermazione dei due partiti di massa, il Partito socialista e il Partito popolare (quest'ultimo fondato all'inizio dell'anno dal sacerdote siciliano don Luigi Sturzo con il consenso del Vaticano);
-le spinte irrazionaliste che avevano alimentato il nazionalismo ripresero nuovo vigore, alimentate anche il mito della vittoria mutilata.
Tutti questi fattori indebolirono fortemente lo Stato liberale che si dimostrò incapace di mediare i conflitti sociali e di rispondere alle esigenze portate dalla crisi economica:
nei cinque anni seguenti si avvicendarono cinque diversi governi, tutti senza una solida maggioranza.

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