L'avvento del comunismo in Russia nel 1917 e formazione dell' Unione Sovietica destarono non poche preoccupazioni tra le nazioni occidentali, che s'interessarono alle successive vicende del paese appoggiando le Armate controrivoluzionarie in lotta con i bolscevichi. L'Unione Sovietica venne isolata diplomaticamente fino a quando entrò a far parte delle potenze che si opponevano al nazifascismo. Quando le truppe dell'Armata Rossa liberarono i paesi dell'Europa orientale dai tedeschi, la sfera d'influenza sovietica si allargò modificando i precedenti equilibri.
Gli Stati Uniti cambiarono atteggiamento soprattutto quando al presidente Roosevelt successe Truman che nel 1947 enunciò l'omonima dottrina (dottrina Truman) con la quale intendeva contenere il pericolo sovietico, inviando aiuti economici alle nazioni particolarmente sensibili alla propaganda comunista.
La politica interna degli USA risentiva, in quegli anni, di questa contrapposizione di due blocchi, incarnata dalla lotta al comunismo, tanto che fu inaugurato il cosiddetto maccarthismo (dal nome del senatore McCarthy) che consisteva in una serie di campagne di denuncia del comunismo.
In politica estera, invece, nell'estate del 1948 fu avviato il piano Marshall che prevedeva un piano quadriennale di aiuti economici per oltre tredici miliardi di dollari destinati alla ricostruzione dell'economia e del sistema produttivo dell'Europa Occidentale (compresa la Germania dell'Ovest) e la creazione della NATO (1949), il sistema integrato di difesa militare della regione euroatlantica, che coordinava le forze armate delle principali nazione europee, degli USA e del Canada, per garantire la difesa collettiva nell'eventualità di un attacco dell'URSS e dei suoi alleati.
Iniziava così un periodo di tensione detto Guerra Fredda in cui il mondo era diviso in due blocchi: il blocco delle democrazie attorno agli Stati Uniti contrapposto al blocco comunista raccolto attorno all'URSS. Gli eventi che ampliarono la portata della Guerra Fredda furono l'esplosione della prima bomba atomica sovietica (che poneva fine al monopolio atomico statunitense) ed il successo in Cina della rivoluzione comunista guidata da Mao che diede vita alla Repubblica Popolare Cinese (1949).
Nella zona asiatica il conflitto raggiunse la sua prima grave crisi quando il regime comunista della Corea del Nord invase la Corea del Sud nell'estate del 1950, dando inizio alla guerra di Corea, nella quale intervenne una forza internazionale, patrocinata dalle Nazioni Unite, ma nei fatti capeggiata dagli Stati Uniti, che frenò l'avanzata nordcoreana e ristabilì il precedente ordine dopo un sanguinoso conflitto durato tre anni.
Nel 1955 lo schieramento dei due blocchi si consolidò con l'ingresso della Germania federale nella NATO e con la creazione del patto di Varsavia ad opera del blocco comunista. Nel frattempo, però, si era creato il terzo blocco: i paesi non allineati che decisero di non entrare nello scontro tra USA e URSS.