Da un punto di vista politico, gli anni Sessanta videro il tramonto del modello centrista: a partire dal 1963 ebbe inizio l'era del centrosinistra, cioè l'alleanza tra Dc e Psi. Soprattutto i primi governi di centrosinistra si caratterizzarono per la realizzazione di alcune delle grandi riforme care ai socialisti (nazionalizzazione dell'industria dell'energia elettrica con la nascita dell'Enel; riforma della scuola, con la realizzazione della scuola media unica e l'estensione a 14 anni alla frequenza obbligatorio). Restavano però aperti i problemi storici del paese: il mancato sviluppo del Sud, l'arretratezza all'apparato burocratico e dell'organizzazione dello Stato.
Nel 1963 la crescita dell'economia italiana subì una battuta d'arresto; tra il 1966 e il 1968 la produttività riprese a crescere più rapidamente dei salari, ma il ritmo di sviluppo fu più lento che nel passato e la ripresa fu passeggera.
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