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giovedì 23 dicembre 2010

Filippo II vs Elisabetta I

autori: Brussolo Lorenzo e Zanco Omar

Filippo II (erede di Carlo V) si fa promotore della difesa della religione Cattolica, per questo viene chiamato il Cattolicissimo.
Lui mette fine alla ostilità con la Francia con la pace di Cateau Cambresis (1559).
Diventò anche re del Portogallo, perché la dinastia regnante si era estinta.
Filippo voleva invadere i Paesi Bassi, ma in aiuto di questi ultimi arrivò la regina d’Inghilterra Elisabetta I (che era protestante).
I due regnanti nel frattempo stavano combattendo una strana guerra  sull’Atlantico servendosi di corsari (l’Inghilterra aveva la meglio).
Filippo II voleva punire l’ Inghilterra, invadendola, per questo allestì una flotta di 130 navi con 17.000 soldati chiamata ‘’L’ Invincibile Armata ‘’, ma fu sconfitto e perse il controllo dell’ Atlantico.

La fine della civiltà cavalleresca


autori: Francesca Brichese e Naike Pittana

Dopo il Sacco di Roma, la motivazione che aveva mutato l’arte della guerra fu la diffusione degli eserciti mercenari: gli uomini facevano la guerra perchè venivano pagati, non per ideali, e le loro armi si trasformavano in armi da fuoco.
Lo scrittore Ludovico Ariosto nell’"Orlando Furioso" sottolinea che la causa della morte della cavalleria è l'archibugio.
Nel poema solo il barbaro Cimosco possiede questa nuova e terribile arma.
Il barbaro Cimosco era forte e potente tanto che tutti avevano timore di lui.
L’arma era costituita da un ferro bucato lungo come due braccia dentro al quale si mettono polvere ed una palla che al contatto con una fiamma veniva spinta fuori con gran potenza.
Ariosto si domandava: che fine avevano fatto di fronte all'archibugio il coraggio, la lealtà, l’onore e la forza dei bravi cavalieri antichi...ormai non contavano più niente.
E' così che Orlando, protagonista del poema, sconfisse Cimosco e si impossessò dell'archibugio, non certo per servirsene ma per distruggerlo, buttandolo in fondo al mare.

 
Vi consigliamo di leggere "L'Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto, mettendovi in guardia però dalla lingua un po' complessa, in alternativa vi proponiamo
L'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino, Mondadori, 403 pp.; euro 9,30

L'archibugio

autori : Alex e Alessandro

L'arma più innovativa del XVI secolo fu l'archibugio con accensione a miccia.
La sua efficacia era limitata al primo colpo; c'erano difficoltà a caricare il secondo, nei tempi rapidi, necessari alla battaglia.
Probabilmente i primi esemplari furono fabbricati in Italia.

mercoledì 22 dicembre 2010

Solimano Il Magnifico



Il secondo grande nemico di Carlo V, dopo Francesco I, fu il Sultano Solimano il Magnifico: sovrano dell'Impero Ottomano che comprendeva un'area che andava dal Nord Africa, al Medio Oriente, e parte dell'Est-Europa fino a Vienna.
Entrambi i regnanti incarnavano l'idea dell'imperatore universale con la missione di far trionfare la propria fede.

Carlo V e il Sacco di Roma

Francesco I, sovrano di Francia , nel 1526 dà vita a un'alleanza contro Carlo V (sovrano di Spagna, Impero, Sicilia, Sardegna e colonie americane), la lega di Cognac, composta da:
Firenze
Milano
Venezia
Inghilterra
Stato della Chiesa
i principi luterani tedeschi
il sultano ottomano.
Dal momento che Clemente VII si era schierato con Francesco I, Carlo V per punirlo, mandò in Italia un esercito di 15.000 Lanzichenecchi, che sbaragliarono l'esercito della Lega e si diressero verso Roma, la quale rimase sotto assedio per quasi un anno (Sacco di Roma 1527). I Lanzichenecchi abbandonarono la città solo dopo che il Papa ebbe pagato un grosso riscatto.

Libro: Maja delle streghe

Consigliato da Federica Sangion e Alessia Benatelli


Giuliana Boldrini, "Maja delle Streghe", Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1979.

Questa è la storia di strega Ragna e Maja.
Loro vivevano a Mantova alla corte dei Gonzaga: Maja ballava e Ragna preparava le cure di bellezza per Isabella Gonzaga.
Ma un giorno arrivò l’Inquisitore e...

Le streghe

autori: Alessia Benatelli e Federica Sangion

Nel Cinquecento le vittime principali dell’intolleranza del popolo e della Chiesa Cattolica, dopo gli eretici , erano le streghe, che raramente riuscivano a sfuggire alla morte nel rogo.
Secondo le dicerie dell'epoca, streghe e stregoni si radunavano di notte per osannare il Diavolo in luoghi solitari (questo era il Sabba) e prima di tornare nelle proprie case, ricevevano ingredienti malefici confezionati con grasso di bambino o altri elementi.
La "caccia alle streghe" di protasse fino al XVIII secolo, causando la morte di tantissime persone, soprattutto donne.

La Controriforma

autori: Naike Pittana e Federico Finotto

Per contrastare la diffusione delle idee protestanti Papa Paolo III convocò un concilio a Trento (1542-1563).
Fu attuata una chiusura di confronti del protestantesimo, da parte della Chiesa Cattolica: i protestanti venivano considerati eretici.
Vennero poi presi dei provvedimenti per dare un’immagine più seria della chiesa cattolica:
-l’obbligo del celibato ecclesiastico;
-l'obbligo per i vescovi di risiedere in una diocesi e informare Roma sul proprio operato;
-l 'eliminazione del nepotismo e della simonia.
Furono inoltre fondati i seminari e redatto il catechismo per istruire i fedeli.

martedì 21 dicembre 2010

La Chiesa Anglicana

autori: Brasolin Tatiana, Lorenzo Rossi

In Inghilterra la Riforma religiosa fu promossa da Enrico VIII, non per questioni religiose, ma per ragioni politiche: lui voleva eliminare la supremazia del Papa, anche perché Clemente VII non voleva annullare il suo matrimonio con Caterina d’Aragona, dalla quale non aveva avuto eredi maschi.
Lui riconosceva la dottrina cattolica, ma rifiutava l’autorità del Papa. Fu per questo che Enrico VIII nel 1534 emanò "l’atto di supremazia" che sanciva che:
- il re è capo della Chiesa Nazionale/Anglicana e nominava i vescovi;
- i beni ecclesiastici dovevano essere confiscati e venduti a nobili e borghesi;
- la lingua della Chiesa doveva essere l’ inglese;
- i preti potevano sposarsi.

Giovanni Calvino


autori: Tatiana Brasolin e Lorenzo Rossi

Giovanni Calvino fu l’artefice della riforma religiosa a Ginevra.
Lui aveva elaborato la dottrina della predestinazione: Dio decide il destino di ogni uomo alla sua nascita.
Il successo nel lavoro e la ricchezza sono segni della benevolenza di Dio;  perfettamente in linea col pensiero borghese, il calvinismo si diffuse soprattutto in Francia, Paesi Bassi e Boemia.

La riforma Luterana


autori: Martina Teso e Stefano Benatelli

Il 31 ottobre del 1517 un monaco tedesco di nome Martin Lutero affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg "le 95 tesi" contro la vendita delle indulgenze (cioè la cancellazione dei peccati a pagamento), esercitata dalla Chiesa Cattolica.
Lutero aggiunse inoltre che:
·         anche il Papa doveva essere sottoposto all’autorità delle Sacre Scritture
·         ogni credente poteva leggere e interpretare le Sacre Scritture (lui fece tradurre in tedesco la Bibbia e la fece stampare)
·         i sacramenti validi erano solo quelli di cui parla la Bibbia: il  Battesimo, l’Eucarestia e la Penitenza
·         si doveva adorare solo Dio: non i Santi, né la Madonna, né le reliquie
Papa Leone X condannò le idee di Lutero come eretiche, ma Lutero non aveva nessuna intenzione di abiurare.
L’imperatore Carlo V con l’editto di Worms nel 1521 condannò Lutero come fuorilegge.
Federico III principe di Sassonia lo nascose in Turingia: da lì Lutero fondò la sua nuova Chiesa.

Giulio II e lo Stato della Chiesa

autori: Brussolo Lorenzo e Zanco Omar

Il Papa Giulio II sconfisse Cesare Borgia (figlio del papa Alessandro VI che successe al padre nel controllo dello Stato della Chiesa). Sottomise Perugia e Bologna. Si alleò con Francia, Spagna e Impero per portare via dei territori della Romagna ai Veneziani.
Quando la Serenissima, vinta ad Agnadello nel 1509, gli restituì le terre desiderate, Giulio II si alleò con i Veneziani per cacciare via i Francesi dall’Italia.

Luigi XII in Italia

autori: Alberto Sclip e Vittoria Catellani

Luigi XII, successore di Carlo VIII, essendo imparentato con la famiglia dei Visconti (duchi di Milano prima degli Sforza) rivendicava il Ducato di Milano. Lo conquistò e poi si dirisse verso il Regno di Napoli.
Luigi XII aveva stretto un patto con Ferdinando il Cattolico: la Francia avrebbe avuto la Campania e l' Abruzzo, mentre la Spagna avrebbe avuto la Calabria e la Puglia.
Il re di Napoli Federico III abdicò a favore di Luigi XII.
Scoppiò una guerra tra Francia e Spagna. Quest'ultima ne uscì vittoriosa, ottenendo il controllo esclusivo del Regno di Napoli, mentre alla Francia rimase solo il Ducato di Milano.

Firenze e la Repubblica di Savonarola


autori: Bonetto Sara e Zambusi Irene

I fiorentini cacciarono Piero de' Medici perché si era sottomesso troppo al passaggio di Carlo VIII, in conquista del Regno di Napoli.
Il popolo dichiarò la Repubblica di Firenze. Tra i cittadini più in vista di quest'ultima c’era il frate domenicano Girolamo Savonarola.
Lui era un grande contestatore della chiesa corrotta, fu per questo che Papa Alessandro VI lo scomunicò. Nel 1498 Girolamo Savonarola venne processato e condannato al rogo.

Carlo VIII in Italia (1494-1495)

autori : Comerci Laura e Hollestelle Carlotta

Carlo VIII, re di Francia, in qualità di discendente degli Angioini, rivendica il possesso del regno di Napoli.
Il sovrano francese riesce a occuparlo, senza grossi problemi. Il suo successo impaurisce tutti gli stati italiani che formarono una Lega antifrancese.
Sentendosi accerchiato, Carlo VIII decide di tornare in Francia, così gli Aragonesi possono riprendersi il trono di Napoli.

L'espulsione degli Ebrei dalla Spagna


autori: Francesca Brichese e Adis Lutisoski

Nel 1478 Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, con l’autorizzazione del Papa, rimesero in funzione i tribunali dell’Inquisizione e perseguitarono e cacciarono gli Ebrei dalla Spagna (1492), accusati di deicidio. I Marrani, così venivano chiamati in modo dispregiativo, si disseminarono in tutta Europa. Molti arrivarono in Italia, a Ferrara, Livorno, Ancona, Bologna e anche a Venezia dove nacque la parola "ghetto" (da ‘gettare’ perché il territorio dove era concesso rimanere a questi Ebrei era una fonderia).

Libro: Diario di Bordo di Cristoforo Colombo

consigliato da Teso Giulia, Valente Chiara, Brasolin Eva
 
Cristoforo Colombo parte in viaggio per le Indie, ma senza saperlo arriva in America.
Durante il viaggio tiene un diario nel quale descrive i nuovi territori, i loro popoli, gli animali e i prodotti della terra.
Le seguenti righe raccontano di quando Colombo arriva ad Haiti.
Qui il grande navigatore rimane folgorato dalla bellezza dell’isola circondata da montagne e ricca di vaste pianure adatte alla coltivazione, all’allevamento di bestiame e alla costruzione di nuove città.
La popolazione, che ci vive, è molto primitiva e pacifica.
            Qualunque cosa si domandi loro di quello che hanno, mai rispondono negativamente, anzi la offrono[…] Essi non professano né setta né idolatria veruna, ma tutti credono che la potenza e il bene siano nel cielo, e con questa persuasione mi ricevevano in ogni dove […]”
Da "Diario di Bordo ", di Cristoforo Colombo, a cura di G. Ferri (2006, Mursia), Euro 20

lunedì 20 dicembre 2010

Libro: Il segreto delle tre caravelle

consigliato da Andrea Volpe
Daniela Morelli, Il segreto delle tre caravelle,  (Mondadori, 286 pagine, 7 euro)
L’impresa di Cristoforo Colombo raccontata dal punto di vista, immaginario, del figlio Diego, dodicenne, affidato a un convento dal padre, impegnato a girare le corti di tutta Europa per convincere i regnanti della validità delle sue teorie sulla forma (sferica) della Terra. Colombo è quasi riuscito a persuadere la regina di Spagna, Isabella di Castiglia, a finanziare il suo viaggio nell’Oceano Atlantico. Ma le idee di Colombo contrastano con le convinzioni della Chiesa cattolica, che sosteneva la teoria che la Terra fosse piatta. E così, contro il navigatore, congiura il perfido frate Hernando, priore del convento dove vive Diego. Sarà il ragazzo a scoprire il complotto. Ma riuscirà anche a sventarlo?
La vicenda è di fantasia, ma la ricostruzione dell’atmosfera dell’epoca e delle difficoltà incontrate da Colombo è realistica.


Le civiltà precolombiane

autori: Erica Polesso e Gilda Cinganotto

Gli Incas erano una popolazione delle regioni andine centro-settentrionali. Fondamentalmente erano un popolo di agricoltori e allevatori, divisi in clan, con a capo gli anziani.
Furono conquistati dagli Spagnoli, guidati dal condottiero Francisco Pizarro.
Gli Aztechi, che erano un popolo di guerrieri, del  Messico, vennero annientati da Hernan Cortés.
E anche i Maya, che occupavano i terrirori dello Yucatan, del Belize, del Guatemala, dell'Honduras e del Salvador, non furono risparmiati dalla furia conquistatrice degli Europei.

La fine degli Incas, degli Aztechi e dei Maya

autori: Erica Polesso e Gilda Cinganotto

Quando gli Spagnoli e i Portoghesi, i conquistadores, occuparono il Nuovo Mondo distrussero le civiltà che ci vivevano:
-gli Incas
-gli Aztechi
-i Maya


giovedì 16 dicembre 2010

Spagna e Portogallo si dividono il Nuovo Mondo

autori: Erica Polesso e Davide Ressi

I nuovi territori spagnoli e portoghesi in America Centrale e del Sud, in realtà, erano tutti feudi della Chiesa, “donati” da Papa Alessandro VI a Spagna e Portogallo.
Nel 1494 , quest’ultime firmarono il trattato di Tordesillas, che sanciva che le terre venissero divise in due con una linea verticale: la parte est la presero i Portoghesi mentre quella occidentale era di proprietà della Spagna.

I Portoghesi possedevano dunque il Brasile. Questa terra era troppo grande per loro: non avevano abbastanza manodopera per coltivare la piantagioni di canna da zucchero e così cominciò la deportazione degli schiavi dall’Africa.

Ferdinando Magellano

autori: Diego Scala e Cinganotto Gilda

Il navigatore portoghese Ferdinando Magellano dimostrò che si poteva fare il giro del mondo navigando, dal momento che la Terra è sferica.
La traversata durò dal 1520 al 1522 e fu documentata dal vicentino Antonio Pigafetta.

Amerigo Vespucci

autori: Diego Scala e Cinganotto Gilda


Il navigatore fiorentino Amerigo Vespucci compì due viaggi verso l’America Meridionale (tra il 1499 e il 1502), per conto della Spagna e del Portogallo.
Durante questi viaggi Amerigo Vespucci scrisse delle relazioni sulle coste del nuovo continente, che poi vennero usate dai cartografi per disegnare le mappe di navigazione (nel 1507 un cartografo chiamò il Nuovo Mondo “terra di Amerigo” da cui poi America).
Solo nel 1513 ci si rese conto che il Nuovo Mondo era un nuovo continente.

Gli Europei scoprono un Nuovo Mondo


autori: Giuseppe Frena e Antonella Perone

Nella seconda metà del Quattrocento i navigatori europei (in particolare portoghesi e spagnoli ) decisero di cercare nuove rotte, per curiosità scientifica, per trovare nuove merci e per diffondere la fede cristiana.

I Portoghesi volevano raggiungere le terre bagnate dall’Oceano Indiano e andare a Oriente per acquistare spezie e beni di lusso. Per non avere problemi con Genovesi, Veneziani, Arabi e Turchi decisero di tentare la circumnavigazione dell’Africa. La spedizione fu finanziata dal principe Enrico "il navigatore" e portata a termine da Vasco de Gama nel 1497.

Gli Spagnoli volevano trovare un’altra rotta per le Indie, non potendo usare la rotta portoghese (un accordo stabiliva che gli spagnoli potevano navigare solo a nord delle Canarie).
Cristoforo Colombo (un navigatore genovese) andò dalla regina Isabella di Castiglia, per presentare il suo progetto: era convinto che andando verso Occidente sarebbe arrivato in Asia.
La regina gli diede fiducia.

Colombo partì il 3 agosto 1492 con tre caravelle (Niña, Pinta e Santa Maria) dal porto di Palos, e arrivò a San Salvador il 12 ottobre 1492, convinto di essere in Asia.